“Chiediamo occhi capaci di vedere il bene”

“Chiediamo occhi capaci di vedere il bene”
Pubblicato il: 9 Dicembre 2025

Una cattedrale gremita di studenti, insegnanti e famiglie ha accolto a Tortona venerdì 5 dicembre la celebrazione presieduta da don Claudio Baldi; un appuntamento ormai atteso nel cammino d’Avvento delle scuole della grande famiglia dell’ODPF Santachiara.

Presenti le classi del Santachiara Infanzia, della Scuola Alberghiera – Cucina e Sala Bar, della Scuola del Benessere – Estetica e gli alunni dell’Istituto San Giuseppe – Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado.

Un clima raccolto ma vivace ha accompagnato la celebrazione animata da canti canti ben curati.

Accanto agli studenti, numerosi famigliari hanno scelto di partecipare: una presenza che non è passata inosservata. La direttrice Cristina Montagnoli ha commentato con soddisfazione: «Ho apprezzato molto una presenza significativa di genitori e nonni, segno di un’alleanza educativa che si rinnova e si rafforza».

Nel suo intervento, don Claudio ha sviluppato un messaggio chiaro e incisivo: il Vangelo non è un racconto del passato, ma una realtà viva che interpella il presente di ciascuno.
«Il Vangelo non è solo storia. Il Vangelo è attuale» ha ricordato ai ragazzi, sottolineando che Gesù «non è un personaggio lontano, ma vivo qui, adesso, nella nostra vita».

Al centro del discorso, la domanda su come vivere un Natale “vero”, non ridotto a una semplice data del calendario. La risposta è una richiesta di autenticità: «Lasciare che Gesù apra i nostri occhi, perché solo riconoscendo la sua presenza possiamo celebrare davvero il Natale».

Don Claudio ha invitato i ragazzi a cercare i segni di questa presenza: nella Chiesa, come comunità di riferimento; nel cuore, ascoltando le aspirazioni più profonde; nei genitori, negli insegnanti, negli amici, dove si manifesta il bene che ci accompagna; nella preghiera, spazio di incontro silenzioso.

Ha offerto esempi vicini alla vita dei ragazzi: dalla risposta gentile in famiglia all’impegno scolastico, fino alla serietà nel lavoro e nello stage per gli studenti più grandi.

«Fa bene a noi, fa bene alla scuola, fa bene alla società, fa bene al mondo» ha ribadito, ricordando che la bontà non è un’idea astratta, ma un’azione quotidiana.

Non regali materiali, dunque, ma «occhi belli, puliti per riconoscere ciò che vale davvero».

“Chiediamo occhi capaci di vedere il bene”