Al CFP la formazione non si ferma: la sfida della FAD ai tempi del Coronavirus

Al CFP la formazione non si ferma: la sfida della FAD ai tempi del Coronavirus
Pubblicato il: 24 Aprile 2020

Le attività dei CFP di Stradella e Voghera.

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In tempi di Coronavirus, le prime a chiudere sono state le scuole per la loro natura stessa di luogo di convergenza fisica ed intellettiva. La loro missione, l’accrescimento morale e culturale dei ragazzi, non può però arrestarsi. Ecco che sono state studiate una serie di misure, dopo le prime timide e dubbiose resistenze, per dare possibilità a studenti e docenti di non interrompere il loro “patto” educativo. I Centri di Formazione Professionale “Santachiara” di Stradella e Voghera hanno colto la sfida, nonostante le chiare difficoltà di rendere virtuali anche le lezioni laboratoriali di materie professionali quali Cucina, Sala-bar, Impresa, Commercio, Estetica, Acconciatura, Elettronica e Termoidraulica.

Gli strumenti a disposizione dei nostri ragazzi: gratuiti ed accessibili.

Quello che fino ad una manciata di mesi fa sembrava impossibile è stato reso possibile dai decreti, dai divieti, dall’espandersi della pandemia che mette in ginocchio proprio la Lombardia. Gli strumenti sono pochi ed essenziali, di grande accessibilità. In primis, il rinnovato sito web (www.santachiaraodpf.it), ove gli studenti -nell’area privata- possono accedere ai compiti ed alle dispense caricate dagli insegnanti. Poi, una manciata di strumenti Google, messi a disposizione per la scuola, che già erano oggetto di studio dei docenti, che ne erano fortunatamente a conoscenza, pur avvertendone una necessità meno stringente. Gsuite con gli strumenti Google Classroom e Google Meet i grandi protagonisti: quest’ultimo permette di tenere lezioni sincrone con gli alunni che, qualche minuto prima della lezione appuntata su Google Calendar, ricevono il link della lezione ed entrano in contatto tra loro e con i loro docenti. Servizi che sembravano impossibili da erogare in distanza stanno invece raggiungendo gli utenti: e non parliamo solo delle più “facili” (da trasmettere da remoto) lezioni di italiano, matematica ed inglese.

Continuano ad essere erogati tutti i servizi: accanto alle discipline tradizionali, anche il sostegno e l’educazione fisica.

Proseguono in tutte e tre le sedi CFP le attività per quegli utenti che necessitano di sostegno: sia in affiancamento ai docenti d’aula per la preparazione degli esami, sia con lezioni individuali. Ma la preoccupazione delle psicologhe di sede è quella di mantenere un contatto relazionale con i ragazzi, anche solo con una telefonata, qualora ci siano degli impedimenti tecnologici che non permettono agli allievi di seguire le lezioni: in questo momento è realmente importante che nessuno si senta abbandonato.

Ma la sfida raccolta e riuscita appare l’avere portato la pratica laboratoriale e lo sport in versione “prêt-à-porter”. Oltre a dispense ed esercizi di teoria, i docenti di Scienze Motorie hanno ritenuto necessario tenere delle lezioni di fitness sincrone, oltre che consigliare tutorial online: è veramente importante per la salute che, nonostante l’obbligo di restare a casa, gli alunni rimangano attivi motoriamente.

La vera sfida: laboratori professionali e “Project Works”.

I laboratori restano vivi grazie alla fantasia, all’amore e all’estro creativo dei docenti tecnico-pratici. C’è chi appronta ricettari pasquali e richiede l’approntamento di qualche portata a scelta, chi propone la preparazione di cocktails con prodotti tipici del territorio; chi continua a far lavorare gli studenti su “testine” per allenare la manualità alle pieghe e a capigliature raccolte; chi tramite video ed immagini approfondisce tecniche di trucco; chi continua nella redazione di fatture e business plan.

Molto importante è stato studiare un modo per sostituire gli stage curricolari che, dalla seconda in poi, ogni studente è tenuto a fare in aziende del territorio. Alcune classi non hanno potuto terminare il tirocinio in corso o, addirittura, dargli avvio. Per questo, ecco che è stata studiata una serie di “Project Works”, tutti inerenti al percorso scelto dallo studente: ognuno di loro dovrà approntare un prodotto digitale, come un blog o una pagina web per rendere appetibile il “servizio” da lui offerto, tramite lo studio di strategie di “visual merchandising” o altre strategie commerciali. Sarà un lavoro di team in cui gli insegnanti di pratica saranno affiancati da quelli di italiano, matematica, inglese nelle lezioni in videoconferenza per la realizzazione di questo progetto.

In tutto ciò è cruciale il ruolo dell’Informatica, spesso demonizzata, e questa crisi lo ha reso manifesto: i docenti della materia hanno rilevato come i ragazzi, nativi digitali ma prima scettici sull’utilità pragmatica della disciplina, ora si rendono conto che tante persone sarebbero senza lavoro, se esso non si potesse configurare come “smart working”.

La nostra missione formativa non si arresta.

Insomma, è importante trarre il bene anche dal male; questo è quanto afferma la Direttrice Stefania Fecchio, ricordando una citazione di Albert Einstein del 1955, “la crisi può essere una vera benedizione”. «Sono certa che da questo momento particolare nasca qualcosa di straordinario -afferma-; quello che i miei docenti ed allievi stanno sperimentando sarà un’opportunità di crescita per il futuro. Dalla crisi nascono inventiva e grandi strategie. Avremmo perso se non avessimo trovato soluzioni».

“Ceci n’est pas une école” (Questa non è una scuola) recita una oramai famosa vignetta, riferendosi sarcasticamente all’immagine di un pc, strumento tramite il quale si stanno tenendo le lezioni: è vero, la didattica in presenza è cruciale ed insostituibile, ma il computer è il mezzo attraverso cui la vera scuola (docenti, studenti e l’affetto che li lega) può proseguire anche quando tutto intorno a loro è fermo.

Parla di noi anche “La Provincia Pavese”.

Un riassunto delle nostra attività è stato riportato anche sul quotidiano locale, nelle sezioni di Voghera e dell’Oltrepo.

Ecco gli articoli.

FAD al CFP di STradella

 

FAD al CFP di Voghera

In tempi di Coronavirus, le prime a chiudere sono state le scuole per la loro natura stessa di luogo di convergenza fisica ed intellettiva. La loro missione, l’accrescimento morale e culturale dei ragazzi, non può però arrestarsi. Ecco che sono state studiate una serie di misure, dopo le prime timide e dubbiose resistenze, per dare possibilità a studenti e docenti di non interrompere il loro “patto” educativo. I Centri di Formazione Professionale “Santachiara” di Stradella e Voghera hanno colto la sfida, nonostante le chiare difficoltà di rendere virtuali anche le lezioni laboratoriali di materie professionali quali Cucina, Sala-bar, Impresa, Commercio, Estetica, Acconciatura, Elettronica e Termoidraulica.

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