Giubileo dei Giovani a Tortona

Giubileo dei Giovani a Tortona
Pubblicato il: 21 Maggio 2025

Martedì 20 maggio, alcuni studenti delle classi Prime dei CFP (di Stradella e Voghera) e del liceo (accompagnati dalla direttrice Stefania Fecchio, da suor Patrizia e dai docenti Andrea Borgo, Federica Morini, Luigi Nicelli, Scilla Nigro, Riccardo Riva) si sono recati a Tortona, per il Giubileo dei Giovani. In primo luogo, si sono recati in Duomo, ove hanno potuto presenziare a una celebrazione “giubilare”, in cui i giovani rappresentano una comunità della gioia e della speranza di questo terzo millennio. La funzione è stata celebrata dal nostro Vescovo, S.E. Guido Marini, alla presenza di Don Francesco Larocca, del parroco di Casei Gerola, don Maurizio Ceriani e del parroco del Duomo di Tortona, don Claudio Baldi. «Firmare significa dichiarare la propria identità- afferma il Vescovo nel saluto iniziale-: la Messa comincia con la firma, il segno della croce, che dichiara la nostra appartenenza a una comunità: noi apparteniamo a Cristo. Allargo le braccia quasi a volervi abbracciare tutti, lo stesso fate voi». «Siamo qui per vivere il Giubileo -prosegue-; vorrei che vi rimanesse impresso il significato di questa parola per mezzo di un’immagine. Puliti dentro e belli fuori, questo dobbiamo essere ed è l’intrinseco valore dell’anno santo. Si tratta dell’incontro con Gesù che ci dona gioia e un cuore buono, rendendoci “belli” in ogni senso. Il Giubileo è fatto di tre parole. La prima “Alleluia”, che porta con sé l’idea di gioia. La seconda è “amore”, ossia la carezza che ci giunge da Gesù, anche tramite la Messa. La terza è “pace”, perché Gesù ci toglie dal cuore pensieri che ci mettano in contrasto tra noi». Rivolgendosi poi ai religiosi, ai docenti e agli educatori ha rivolto loro un invito: i nostri giovani hanno bisogno di adulti che li prendano per mano, che li guidino e che li amino». Durante la mattinata si è tenuta inoltre una celebrazione in onore di Nemesia Valle, suora che ha operato per trent’anni a Tortona nel campo dell’educazione, giovane donna divenuta santa per il suo impegno: si è poi tenuta l’intitolazione del cortile dell’Istituto Santachiara di Tortona; contestualmente, a Mons. Aldo Delmonte, fondatore dell’Istituto, è stata dedicata l’aula magna dello stesso. Per finire, i giovani sono stati accompagnati al Museo Diocesano, ove hanno visto un’interessante mostra temporanea, pittorica e scultorea, dal nome “Pellegrini di speranza: Bovo, Contardo, Rocco”. Ringraziamo anche Michela Ricco e le referenti del Museo Diocesano per l’interessante visita.

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